"Impronte digitali" di Thomas Mugnano

 


"Impronte digitali" è il 14° componimento teatrale scritto e diretto da Thomas Mugnano. 

Trattasi di un testo inedito che risulta essere spigoloso, sui generis, inedito, temerario e per nulla "oxfordiano" . 

Chi siede in platea si accorge ben presto che si sta imbattendo in una denuncia che non si lascia destabilizzare perseguendo il linguaggio cruento e verosimile della realtà. 

Ed è proprio la presenza, nella fase centrale dell'opera, del turpiloquio a rendere questo spettacolo avvincente, intrigante e coinvolgente.  Infatti, compenetrarsi anima e corpo nel dramma di chi, purtroppo, varca le soglie del carcere ed è costretto a subire il sopruso e le angherie dei compagni di cella (e dei vigilanti) non è una passeggiata ma una cruda e triste realtà. 

Realtà che l'autore ha scritto ben due anni prima della  venuta alla ribalta dei fattacci avvenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere. 

Lo spettacolo chiude con una serie di monologhi che 

svestono l'ipocrisia e rinsaldano la moralità persa. 

È lapalissiano che nel testo ci siano diversi messaggi subliminali che l'autore lascia a libera interpretazione dello spettatore.

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