LA SCUOLA PRENDE VOCE Intervista alla Dirigente Scolastica


Il Museo Civico di Roccarainola ha intervistato la D.S. dell’Istituto Comprensivo di Roccarainola-Tufino, prof.ssa Angela Sciancalepore per dare voce ad un’istituzione da sempre considerata “la palestra della vita” non solo per gli alunni, costanti protagonisti, ma anche per chi contribuisce ad accrescerla giorno dopo giorno.

 

Nel ringraziarvi per l’attenzione rivolta al mondo della scuola ed in particolare

alla sua declinazione nel territorio del Comune di Roccarainola, cercherò di fornire risposte chiare

alle domande che mi vengono rivolte, evidenziando tuttavia che certe questioni sottopostemi sono di

tale rilevanza e portata che il mio parere può essere solo parziale, soggetto al particolare focus

impostomi dalla mia professione e condizionato dalla velocità destabilizzante dei cambiamenti che la

scuola si trova ad affrontare in questo momento storico.

All’età di venticinque anni, dopo gli studi universitari, mi sono addentrata nel mondo della scuola e conseguiti sette anni di precariato, sono stata assunta in ruolo come docente di materie letterarie quali latino e greco insegnando al liceo classico. Risultata vincitrice del concorso dirigente scolastica, per l’anno scolastico 2017/18 assumo il mio primo incarico triennale nell’Istituto comprensivo di Roccarainola e Tufino, incarico che ho rinnovato per un secondo triennio.

Una scelta non semplice da fare in quanto implicava lasciare l’insegnamento. Posso dire che non

avevo progettato questo cambiamento con piena consapevolezza, dato che non mi ha spinto tanto

l’aspirazione ad una progressione di carriera, quanto piuttosto un insieme di congiunture, anche

casuali, che mi hanno fatto approdare a questa professione. Proprio perché a monte non vi è stato un

progetto ben definito, il mio obiettivo attuale è crescere continuamente per affrontare adeguatamente

questa che per me può ben dirsi “avventura”. Se sono pentita? Il carico di lavoro e di responsabilità

è a volte, consentitemi di dirlo, avvilente, ma credo di dover agire con coerenza e portare avanti una

scelta che ho poi sposato se non con competenze già strutturate, con onestà intellettuale.

Dirigere un istituto in un piccolo centro, è tutto rose e fiori? È lo scenario che mi fu prospettato

quando mi fu assegnata come prima sede l’istituto comprensivo di Roccarainola e Tufino. Una

località amena, gente semplice ed onesta. Ed è vero! Pienamente vero!  Ma la scuola è una comunità

così complessa che anche in un piccolo centro richiede un grande impegno gestionale, una grande

competenza ma anche, credo di poterlo dire, una nota di sensibilità che consenta di sentirsi vicini ai

problemi, alle aspettative, alle aspirazioni della gente, degli alunni, dei docenti, dei genitori. E credo

che grande attenzione vada posta anche nell’interfaccia con l’ente locale, con il tessuto sociale, con la

storia del territorio in cui la scuola insiste e di cui è espressione.

In merito all’azione dirigenziale posta in atto per migliorare l’istituto, dico con tutta sincerità di aver

agito fin dal principio nel rispetto del lavoro svolto da chi mi ha preceduto, assumendo una linea non di rottura, ma di continuità. Premesso ciò, i processi di miglioramento che come scuola ci proponiamo

sono volti a potenziare le competenze degli alunni, a dotarli di strumenti culturali che gli consentano

di interpretare il mondo e di poter esercitare la cittadinanza attiva, a migliorare le relazioni e a

potenziare l’inclusione. In merito, abbiamo aderito a numerosi bandi PON e POR per ampliare

l’offerta formativa. In ultimo, in riferimento al mio apporto per migliorare l’istituto, mi è difficile non

ammettere che il mio “animus” di amante del mondo classico, a cui non ho rinunciato, mi fa impegnare

per promuovere tra gli studenti delle classi terze di scuola secondaria di I grado attività di

orientamento volte a favorire e agevolare la scelta degli studi classici.

Invece, in merito al rapporto con il territorio, credo che la scuola possa essere definita un riferimento culturale non solo perché è l’unica istituzione scolastica insistente sui due comuni di Roccarainola e Tufino, ma perché potenzia il senso di appartenenza con il territorio e la comunità, come appare chiaro da diverse iniziative in cui essa è stata coinvolta, promosse, tra le altre, dal Museo Civico, dall’associazione Lucrezia D’Alagno, dall’ASD, dall’Associazione Morelli e Silvati, dal parco del Partenio, dalla comunità ecclesiale.

Vivere il momento storico attuale non è semplice per nessuno, e descrivere le difficoltà affrontate da

un dirigente scolastico e da un’intera comunità educante per mantenere viva la scuola sarebbe lungo

e dispersivo. Vorrei perciò soffermarmi su un solo aspetto relativo al mio ruolo: la necessità di un

continuo ripensamento di ciò che la scuola debba essere per continuare a mantenere la sua identità e

la sua funzione, perché la sua azione educante non vada persa né svilita a causa degli enormi problemi

e delle incalzanti trasformazioni che la stanno investendo.

Questa osservazione mi permette di collegarmi alle ultime domande postemi: pensa sia stato giusto tenere

la scuola chiusa? La DAD può essere considerata una nuova metodologia di fare scuola? Non credo di poter assumere una posizione netta. Certo, il bene della salute va tutelato come il diritto all’istruzione. La sospensione delle attività didattiche in presenza ha costretto gli operatori scolastici a ripensare la scuola fino a produrne una a distanza. È un bene o un male? Visto che questa è stata la linea adottata dal decisore politico, la scuola non ha potuto fare diversamente. Certo, non è la stessa cosa. Ma è stato comunque un modo per tenere in vita il diritto all’istruzione. Nel caso specifico della nostra scuola, la didattica a distanza è nata veramente dal nulla ed è stata il frutto di enormi sforzi attuati con dedizione e sacrificio da parte dei docenti per il bene degli alunni, per cui, anche se non può essere equiparata alla didattica in presenza, è, a mio parere, un risultato encomiabile. Per concludere, la mia personale visione della scuola del futuro è ovviamente allineata agli orizzonti ministeriali di una scuola sempre più digitale, più efficiente, più inclusiva, ma mi riservo ancora di

sognare una scuola che abbia tra i suoi obiettivi principali promuovere innanzitutto un apprendimento

non solo produttivo, ma significativo per la vita dei giovani e animato da sincera passione intellettuale.

Tornando a ringraziarla, porgo distinti saluti e colgo l'occasione per inviare i miei personali Auguri di Buone Feste.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof.ssa Angela Sciancalepore


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